domenica 20 gennaio 2013

Gli specchi

Questo non vuole tanto essere un discorso sull'estetica... Io amo lo specchio in questo senso, sono la regina delle vanesie, o meglio, delle "estete", pongo un'attenzione al limite del maniacale al mio aspetto, al visivo, all'ordine, a questo genere di cura... Magari ne parliamo un'altra volta, credo dovrei prima o poi affrontare i miei pensieri anche in questo senso.

E' più un discorso su chi vediamo quando guardiamo dentro lo specchio. Sulla coscienza di noi, di chi c'è sotto la pelle, di chi si nasconde là sotto, mentre il corpo strizza parzialmente un occchio per vedere solo un po', mentre la mente chiude silenziosamente l'altro per anestetizzare il senso del se'.
Credo che questo più di ogni altro sia il momento in cui è necessatio apparire, manifestarsi più che altro. Esporre il se', solo certi aspetti del se' ben attenti a nascondere gli altri. A manipolare le coscienze con le dichiarazioni e le foto, per convincerli che siamo felici, per persuaderli della verità del nostro dipinto.
E solo attraverso lo sguardo degli altri sentirci rassicurati noi stessi, apprezzati,
farci convincere,
dagli altri,
dell'entità del noi .
Esistere dentro - e solo grazie a lui - lo specchio degli occhi degli altri.

No, non è vero che questa è l'epoca, è una banalità, sono solo parzialmente cambiati i mezzi.


Con ogni probabilità lo specchio è rovente mentre ti guardi, è per quello che socchiudi l'occhio.
Perchè ogni giorno ti scontri con la persona che sei in realtà. Con l'intima conoscenza di te, dei limiti, degli errori. Cerchi di convincerti quel tanto che basta per truccarti, sistemarti ed uscire, e andare a costruirti fuori, nella tua rappresentazione.
E' per questo che la mente ricaccia indietro i tuoi pensieri lucidi (che tu sai esistere, oh lo sai in qualche raro momento di chiarezza cristallina!). Per fingerti felice di una vita che non è come la vorresti. Per convincere gli altri del contrario, per convincere te stesso con loro e respirare, e prendere fiato, ed arrenderti per un momento alla resa reale in cui vivi ogni giorno. Alla tua fragilità, indesiderabile e vera.


Non credo di non appartenere a questo gruppo, l'esatto opposto.
Anzi, è la rappresentazione esatta della metà più scura della mia anima.


Vivo ogni giorno, mi convinco ad alzarmi, mi costringo a dormire, nella coscienza e nella speranza di coltivare la metà che splende di bianco.

Ely

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